Il dinosauro volante Quetzalcoatlo, noto anche con il nome scientifico di Quetzalcoatlus, ha un nome davvero importante. Infatti deriva dal dio Atzeco Quetzalcoatl e il suo significato è “serpente piumato“.
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La storia dei ritrovamenti di dinosauro Quetzalcoatlus
Il Quetalcoatlus fu descritto nel 1971 quando fu fatta la prima scoperta di un fossile appartenente a questa nuova specie. A trovarlo fu Douglas Lawson che trovò lo scheletro di Quetzalcoatlo scavando tra le rocce risalenti al periodo del Cretaceo e situate nel Big Bend Park nel territorio del Texas in America. In seguito furono trovati altri reperti fossili in diverse parti del mondo come in Russia, in Medio Oriente, in Alberta e anche in Africa.
Il primo ritrovamento riguardava un osso lungo all’incirca 1 metro, era cavo e all’esterno aveva pareti sottili per questo appariva leggerissimo. Con le scoperte successive in cui si trovarono le ali si riusci a fare una stima sulla lunghezza totale del dinosauro preistorico che molto probabilmente era di 15 metri. Questo reperto appartiene al più grosso esemplare di Quetzalcoatlo mai scoperto tra i vari fossili e scheletri ritrovati.
Come è stato classificato il rettile volante Quetzalcoatlus?
Questo animale preistorico viene definito spesso dinosauro volante per dargli una classificazione e individuarlo in modo semplice. In realtà non è un animale che si può classificare esattamente come un grosso uccello in quanto ha caratteristiche più simili a un rettile. Si tratta di un animale preistorico a sangue freddo, aveva ali senza piume e caratterizzate da un rivestimento di pelle che era molto resistente e solida anche se sottile. Il
Quetsalcoatlus fece la sua comparsa sul Pianeta durante il Cretaceo, quindi tra i 70 e i 65 milioni di anni fa, era localizzato in particolar modo nel Nord America, nel Texas e nelle aree pianeggianti dell’interno del territorio. Queste zone erano costituite da una grande palude preistorica in cui abitava l’Alamosauro quindi condividevano gli spazi vitali e le prede presenti in quel periodo.
Quanto era grande il Quetzalcoatlus?
Dalle rilevazioni fatte dagli scienziati sui reperti ritrovati nelle varie zone esaminate in tutto il mondo, si è compreso come il Quetzalcoatlo sia il più grande pterosauro che sia mai comparso sulla Terra. Questo naturalmente si deve ritenere un dato da valutare secondo le misurazioni degli scheletri rinvenuti fino a oggi, non è detto che nel futuro non si possano ritrovare esemplari ancora più grandi.
In realtà i paleontologi sono ancora discordi sulle reali e definitive dimensioni di questo dinosauro con le ali, le ricerche continuano e ogni studioso ha idee differenti. La specie più nota di questa famiglia di dinosauri è stata denominata Quetzalcoatlus northropi in onore del suo scopritore, ovvero John Knudsen Northrop, un ingegnere che progettava velivoli privi di coda che somigliavano molto al rettile alato.
L’animale preistorico aveva due ali molto grandi con un’apertura alare a dir poco sorprendente, lo studio eseguito sui reperti fossili ha portato a credere che la misura delle ali aperte potesse essere dai 9 ai 15 metri. Un gigantesco rettile con le ali che attraversava i cieli emettendo versi probabilmente udibili a lunga distanza. Se paragonato ad altre specie si può notare come solamente il Hatzegopteryx, che rientra nella famiglia dei pterosauri, può vantare dimensioni tali o poco più piccole.
Quali sono le caratteristiche fisiche del Quetzalcoatlus
Il rettile volante preistorico era caratterizzato da un collo lungo e sottile che ricordava un serpente, gli occhi apparivano acuti e grandi in una testa di notevoli dimensioni e dotata di una cresta colorata posta sulla sommità del capo. I maschi di Quetzalcoatlo utilizzavano proprio la particolare ed evidente cresta per farsi notare dalle femmine, un segno distintivo importante per la specie.
Il becco era anch’esso grande, allungato e appuntito, all’interno non c’erano denti. Il becco può ricordare quello della moderna cicogna e veniva utilizzato dal dinosauro per la caccia delle prede. Il corpo non era eccessivamente enorme, l’altezza misurava circa 5,5 metri mentre la lunghezza arrivava a 6 metri. A dare imponenza a questo particolare animale preistorico erano le ali enormi e coriacee che si estendevano lungo il quarto dito molto lungo fino ad arrivare agli arti posteriori, caratteristica tipica degli pterosauri.
I ritrovamenti di reperti fossili hanno dato adito a diverse interpretazioni nel corso del tempo. Alcuni fossili suggerirono che il Quetzalcoatlo fosse contraddistinto da ossa molto solide e forti ma vuote all’interno e piene di aria, quindi, leggere. In altri casi gli scienziati hanno ritenuto che lo pterosauro alato avesse un peso da 150 a 200 chilogrammi, mentre precedenti stime gli avevano attribuito un peso di oltre 260 chili.
Quest’ultima valutazione è stata poi scartata in quanto non ritenuta corretta e possibile per un animale che doveva alzarsi in volo. Nonostante i pareri discordanti e le numerose ricerche, ancora oggi non si ha la certezza sul peso effettivo del Quetzalcoatlo in vita.
Il Quetzalcoatlus, come accadeva per altre specie della famiglia dei pterosauri, aveva un comportamento da quadrupede quando si muoveva sulla terraferma. Per camminare appoggiava le ali e le zampe posteriori sulle quali poneva la maggior parte del peso del corpo. Nonostante fossero molto corte, le zampe dietro dello Quetzalcoatlo erano tozze e più forti di quello che si potesse pensare.
Il Quetzalcoatlo poteva davvero volare nei cieli preistorici?
Il grosso rettile con ali enormi vissuto nel periodo in cui la Terra era popolata da dinosauri di ogni specie, viene definito dinosauro volante ma non è la definizione corretta. In realtà si dovrebbe chiamare e valutare come un rettile alato e non volante in quanto ci sono le ali ma non è ancora certa la sua capacità effettiva di volo. Si tratta di un dinosauro enorme, un vero gigante, e le sue grandi dimensioni fanno nascere dei dubbi sull’abilità di volo di questo animale preistorico estinto da secoli.
Il peso notevole del rettile alato è considerato un grande ostacolo al volo, soprattutto in fase di decollo tenendo presente che le piccole zampe posteriori non garantivano una corsa sufficientemente veloce per alzarsi in volo. Questi dettagli fisici suggeriscono che si possa trattare di un dinosauro che utilizzava le grandi ali per i lanci dalla scogliera volteggiando nel cielo direzionandosi con l’aiuto delle zampette posteriori che fungevano da timone.
Gli scienziati ritengono che se il Quetzalcoatlo fosse stato abile al volo, questo sarebbe risultato passivo e quindi si può paragonare a un aliante senza che ci fosse il movimento alare attivo. Infatti muovere le ali in un animale così grande richiede una grande quantità di energie che non poteva possedere in quanto aveva un metabolismo a sangue freddo. Tuttavia poteva raggiungere la velocità di volo di 80 miglia allora e altitudini impressionanti pari a 15 mila piedi dal terreno. Resta comunque un punto di domanda sulle capacità di volo del Quetzalcoatlus.
D’altra parte, il più grande degli uccelli moderni, quale il Condor delle Ande oppure l’Albatros, possiedono una grande apertura delle ali che può raggiungere i 3 metri e hanno un peso complessivo che arriva a 10 volte meno di quello che si ritiene avesse il Quetzalcoatlo. Inoltre ci sono moltissimi uccelli che anche se hanno le ali sono comunque rimasti sul suolo terrestre e che al limite utilizzano le ali per un maggiore equilibrio o per effettuare piccoli balzelli e brevissimi voli. Tra questi annoveriamo gli struzzi e i pinguini, due specie molto conosciute che pur avendo una struttura alare non volano.
Il dubbio dei ricercatori nasce dal fatto che pur ritenendo incapace di volare il Quetzalcoatlo, non si spiega perché nel processo evolutivo avrebbe dovuto mantenere ali così enormi. Un animale terrestre può avere piccole ali per mille motivi tra cui il bilanciamento del corpo, ma ali grandi come quelli del rettile volante sono assolutamente inutili per la vita terrestre. Cosa scopriranno in futuro i ricercatori? Volava per catturare le prede oppure usava le ali per ripararsi dal freddo o bilanciarsi mentre correva durante la caccia? Domande che restano in sospeso per adesso, ma cosa mangiava il Quetzalcoatlo.
Quale era l’alimentazione del Quetzalcoatlus?
La dieta del Quetzalcoatlo non è ancora stata chiarita con certezza, l’unica cosa sicura è che questo rettile volante si può inserire tra i dinosauri carnivori. È probabile che usasse il becco come arpione oppure per agganciare piccoli pesci e rettili di mare, questo se il Quetzalcoatlo potesse sfiorare in volo gli specchi d’acqua presenti all’epoca. Oppure si pensa che si potesse nutrire di carcasse di animali uccisi da altri predatori come fanno gli avvoltoi.
Gli Alamosauro, che vivevano negli stessi luoghi del Quetzalcoatlo e condividevano gli stessi cieli, erano spesso vittime di predatori e le loro carcasse abbandonate potevano essere un ottimo ristoro per i rettili volanti. Si trattava di animali pacifici ed erbivori denominati dalla scienza come Alamosaurus vissuti nello stesso tempo dei predatori Quetzalcoatlo e che, probabilmente, rappresentava una parte della loro dieta alimentare quotidiana. Inoltre si pensa che i Quetzalcoatlus si alimentassero con una grande varietà di piccoli animali che popolavano il suolo terrestre, o meglio delle loro carcasse.
Come e quando è avvenuta l’estinzione del dinosauro con grandi ali?
L’estinzione del Quetzalcoatlo viene fatta risalire all’incirca a 65 milioni di anni fa, ovvero durante la fine del Cretaceo. Lo pterosauro prima di estinguersi ha popolato la Terra nell’era dei dinosauri per 3 milioni di anni insieme al Triceratopo e il Tirannosauro Rex, con cui condivise anche l’estinzione di massa dei dinosauri.