Il Mosasauro, noto anche con il nome scientifico Mosasaurus che significa Lucertola del fiume Mosa e corrisponde al T-Rex delle acque. Si tratta di un forte predatore acquatico della preistoria caratterizzato da dimensioni che si possono comparare a quelle di una moderna balena e la cui dentatura era simile a quella degli squali. Questo imponente animale visse nel periodo del Cretaceo e dominò gli oceani primitivi.
Il Mosasaurus è un chiaro esempio di come madre natura sia capace di creare un predatore enorme che mantiene comunque una grande eleganza pur essendo una vera e propria macchina da guerra. Qualcuno lo definisce come il T-Rex degli oceani per la sua immensa potenza e aggressività, un animale primitivo a cui teneva testa solo il Megalodonte mentre qualunque altra specie non poteva sfuggire ai suoi attacchi.
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La storia della scoperta del Mosasauro
Il Mosasaurus in realtà non si poteva definire dinosauro, infatti si trattava di un rettile marino mosasauride che apparteneva alla famiglia dei Lepidosauri. Fu il primo rettile acquatico carnivoro apparso nel Periodo Mesozoico a essere identificato e ricostruito tramite il ritrovamento dei reperti fossili.
Fu nel 1764, che a Saint Petersburg nelle vicinanze di Maastricht in Olanda, si scoprirono in una cava di gesso i resti di quella che venne definita un’enorme lucertola primitiva. Questa scoperta incredibile lascio i paleontologi senza parole e diedero nome all’animale trovato di Lucertola di Mosa in onore del fiume che attraversa la città olandese.
Nel frattempo a Parigi, dopo la rivoluzione, il professor George Cuvier stava ponendo le basi per la disciplina scientifica denominata Anatomia comparata. Questa nuova scienza fu molto importante per l’identificazione e la classificazione corretta di migliaia di fossili risalenti alla preistoria man mano che riemergevano dagli scavi effettuati in quel periodo per estrarre minerali in ogni parte d’Europa.
Fu così che partendo da una coppia di mascelle scoperte a Maastricht, la Lucertola di Mosa fu rinominata Mosasaurus riconoscendone immediatamente la natura acquatica. Questo evento stabilì l’inizio di una serie di ritrovamenti che divenero sempre più numerosi con il passare del tempo soprattutto in Europa e America del Nord. Alcuni fossili furono ritrovati dal fisico militare tedesco Johann Leonard Hoffmann, che scopri reperti fossili di un animale marino enorme e lo segnalò come Coccodrillo preistorico.
In seguito a questa scoperta, nel 1976 si mise in contatto con il prof. Petrus Camper in Olanda, il quale contesto il ritrovamento di Hoffman ritenendo che si trattasse semplicemente di una balena con i denti aguzzi, una specie sconosciuta. Il ritrovamento di Hoffman verrà poi classificato come Mosasaurus Hoffmanni in suo onore, e indicato come la specie più grande dei Mosasauri.
Caratteristiche morfologiche del Mosasaurus
Il Mosasauro era un grande rettile che somigliava solo in parte alla lucertola e al coccodrillo come lo conosciamo oggi. Poteva essere imparentato al varano, di cui vi è una specie molto grande esistente ora sul pianeta, ovvero il Drago di komodo. Il suo corpo poteva raggiungere una lunghezza di 10 metri, per la specie Mosasaurus Hoffmanni si prolungava fino a 18 metri.
Il cranio aveva una forma allungata e flessibile che toccava i 2 metri di lunghezza. La bocca conteneva una lunga serie di denti aguzzi e ricurvi di circa 10 centimetri. Le zampe erano molto grandi e massicce oltre ad essere palmate per muoversi velocemente nell’acqua. La coda era molto lunga e piuttosto piatta, questo consentiva al Mosasauro di avere un’andatura sinuosa, elegante ma soprattutto rapida e silenziosa in modo da avvicinarsi alle prede senza essere udito.
Le ultime scoperte riguardanti il Mosasaurus hanno rivelato l’esistenza di una sorta di falci a mezzaluna al termine della coda, molto simili a quelle che si possono vedere negli attuali esemplari di squalo. Questa caratteristica dava maggiore stabilità all’animale preistorico durante il nuoto limitando il movimento serpentino.
Da alcune immagini si può osservare una cresta dorsale che sembrano però essere il frutto di una valutazione errata dei fossili, da successive ricerche si evince come non vi fosse alcuna sporgenza dovuta all’eventuale presenza di pinne dorsali. Quello che è certo è il fatto che avesse una stazza notevole anche nei confronti di molti dinosauri presenti sulla terraferma a quei tempi.
I Mososauri avevano una pelle ricoperta di scaglie molto simili a quella dei serpenti che vivono ora sulla Terra. Le scaglie erano a forma di diamante, una soprapposta all’altra e presentavano delle differenze di trama tra un esemplare e l’altro, probabilmente forma e dimensione variavano a seconda dell’ambiente a cui questi animali dovevano adattarsi.
Una scoperta recente che risale al 2014, è stata pubblicata sul magazine Nature da J. Lindgren della Lund University e dimostrava come i Mosasaurus avessero una pigmentazione della pelle molto somigliante agli squali e alle orche che esistono ora nei nostri mari. La melanina ritrovata nelle scaglie del rettile oceanico faceva pensare ad un colore nero intenso sulla parte dorsale mentre appariva più chiaro, se non bianco, sul ventre.
L’alimentazione del Mosasaurus
Il Mosasauro era un predatore di grande abilità che viveva e cacciava in acqua. Aveva l’abitutine di nuotare in prossimità della superficie in modo molto silenzioso per cogliere di sorpresa le potenziali prede che nuotavano sopra il livello del mare. Diversi ritrovamenti hanno dimostrato che il rettile acquatico amasse cacciare in ogni mare presente nel Periodo Cretacico.
La sua velocità poteva arrivare a superare i 50 chilometri orari grazie alla potente spinta della coda. I denti del Mosasaurus erano perfetti per agganciare le prede inoltre, essendo curvati verto l’interno, facevano in modo che queste non potessero in alcun modo fuggire una volta catturate. I molari non erano presenti tra i denti dell’animale preistorico, ma c’erano due file di denti ausiliari posizionate sul fondo del palato. La sua struttura dentale fa presupporre che non vi fosse masticazione e che le prede venissero ingerite intere, talvolta completamente intatte, gli acidi gastrici provvedevano a disintegrare il cibo.
Presso il Museo di Storia Naturale sito a Rapid City in North Dakota, USA, si può osservare lo scheletro del rettile marino e un reperto molto importante per i paleobiologi, ovvero i resti fossilizzati dell’ultima cena di un Mosasauro in età adulta. La sua lunghezza raggiunge i 10 metri e, osservando i reperti, si nota come la sua alimentazione fosse a base di pesci, uccelli, rettili volanti e marini. Inoltre tra il cibo ingerito vi erano anche piccoli esemplari della sua stessa specie, si pensa quindi che non si facesse alcun problema ad attaccare i piccoli di Mosasaurus per nutrirsi.
Recenti studi hanno dimostrato che nei mari del Cretaceo si svolgevano combattimenti tra Mosasauri e squali preistorici. I denti di uno squalo ritrovati infilzati nelle loro ossa fossilizzate, hanno confermato questa teoria insieme ai segni dei morsi del Mosasauro sulle ossa degli squali.
La corporatura degli squali di quel periodo avevano una stazza imponente, molto più grandi di quelli che conosciamo oggi. Il Megalodonte è un chiaro esempio di quanto fossero enormi, si può quindi immaginare facilmente come negli oceani di allora vi fossero scontri titanici tra Mosasauro e Megalodonte.
Ulteriori prede sempre presenti nell’alimentazione del Mosasaurus erano le ammoniti, come hanno dimostrato i segni della dentatura compatibili con le ricostruzioni di questo rettile marino trovate sui reperti fossili. Si pensa che queste fossero l’alimento principale del predatore soprattutto nelle zone e nei periodi in chi scarseggiavano i pesci.
Il Mosasauro Jurassic World
In confronto ad altri tipi di rettili estinti, il Mosasauro non è mai stato molto popolare se non tra gli specialisti di settore o gli appassionati del genere. Tuttavia, negli ultimi tempi si è notata un’inversione di tendenza, questo è avvenuto soprattutto dopo l’uscita sul grande schermo del film di successo Jurassic World. La lucertola della Mosa ha avuto così, il suo palcoscenico e si è mostrata in un modo molto spettacolare.
Durante il film, infatti, il Mosasaurus si rende protagonista in quanto attrazione fondamentale del parco a tema. Si può quindi ammirare il rettile preistorico mentre sguazza in un bacino artificiale restando al sicuro seduti sugli spalti. Anche se le misure fisiche dell’esemplare che compare nella storia sono state un po’ cambiate per rendere ancora più affascinante lo spettacolo di Jurassic World. In ogni caso, grazie a questo film, anche il Mosasauro è stato conosciuto ed è entrato a far parte dell’immaginario collettivo ottenendo la meritata attenzione.