Mesozoico o Era Secondaria da 230 a 65 milioni di anni fa

Il Mesozoico, noto anche come era secondaria, è il periodo più conosciuto e amato sia dagli adulti che dai bambini in quanto ricco di fascino e misteri. Si tratta di un arco di tempo che racchiude in sé le tre principali ere geologiche attraversate dalla terra durante l’eone fanerozoico, ovvero nei secoli compresi tra l’era Paleozoica e quella Cenozoica.

Era secondaria (mesozoica): da 230 a 65 milioni di anni fa;

Cosa vuol dire Mesozoico

L’era Mesozoica prende nome dal greco antico e vuole dire vita intermedia. Il termine è stato utilizzato per la prima volta nella prima parte del 1800 quando il geologo britannico John Phillips coniò tale dicitura. Lo scienziato ha voluto così differenziare un lasso di tempo in cui la vita sulla terra si è distinta in modo evidente da come era stata prima di quel periodo.

Sul suolo terrestre comparvero diversi generi di rettili e dinosauri di grandi dimensioni come il Tirannosauro, questi animali imponenti non avrebbero mai potuto esistere in ere precedenti a quella secondaria. Il dominio di questi animali preistorici sul pianeta, diviene assoluto e impossibile da ripetere per altre specie.

Non a caso il Mesozoico è divenuto famoso al grande pubblico che lo conosce specialmente per la presenza di animali primitivi da cui prende anche il nome comune di era dei dinosauri o, talvolta, di età dei rettili giganti. Quest’ultimo termine si riferisce più che altro alla grande varietà di rettili preistorici di grandi dimensioni, ovvero i dinosauri, che vissero sul pianeta per tutta l’era secondaria.

La fine di questa fascia temporale viene segnata dalla scomparsa dei dinosauri, un’estinzione di massa drammatica che avvenne verso la fine del Cretaceo. Successivamente inizia il Cenozoico caratterizzato dalla comparsa di una tipologia di fauna completamente diversa da cui deriva il termine Era dei mammiferi.

In quale periodo vissero i dinosauri

Quasi la metà dei dinosauri, animali primitivi che tutti amano a qualunque età per le loro caratteristiche fisiche particolari, sono vissuti durante il Mesozoico, ovvero circa 15 milioni di anni fa. L’era dei dinosauri corrisponde con il termine del Paleozoico, soprattutto con l’estizione di massa avvenuta a fine Permiano portando alla sparizione totale della fauna acquatica oltre al 70% degli animali che vivevano sulla terra.

Vi furono ben 60 mila anni di vuoto sul pianeta, questo significa restò privo di alcun segno di vita animale per molto tempo. Verso la fine di questo particolare periodo in cui la terra ha riposato e sviluppato una vegetazione folta e vari, si verificò un’evoluzione di forte intensità. Con una velocità sorprendente comparvero sulla terra le prime forme di vita sia animale che vegetale, gli antenati di tutto quello che possiamo vedere ora tra fauna e flora.

Lo spazio evolutivo che si è venuto a liberare grazie all’estizione di massa avvenuta durante il Permiano, è stato colmato nell’era Secondaria con la comparsa di rettili, lucertole e dinosauri di varia forma e dimensioni oltre che di uccelli e mammiferi.
Proprio in questo periodo avviene una modernizzazione delle specie, un’evoluzione che non ha eguali e coinvolge sia il mondo animale che quello vegetale nello stesso modo.

Il tempo dei rettili giganti

Tra le forme di vita che caratterizzava il Paleozoico, vi sono le Trilobiti mentre le ammoniti divennero i fossili simbolici del Mesozoico insieme agli echinodermi, brachiopodi e i cefalopodi. L’evoluzione vitale degli animali dell’era Secondaria portò alla comparsa dei dinosauri, rettili marini, pesci, mammiferi e volatili tra cui i pterosauri.

Questi animali comparvero con una cadenza che si può dividere in fasce temporali così definibili:

Triassico.

In quest’era fecero la loro comparsa di rettili e di dinosauri come gli Archosauri, ovvero dei terapsidi che appartenevano alla famiglia dei rettili con similitudini verso i mammiferi. Comparvero inoltre i plesiosauri, gli ittiosauri e le specie ittiche.

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Giurassico.

Questo fu il periodo dei volatili, la terra infatti era popolata da dinosauri dotati di ali e piume oltre ai primi mammiferi. Tra le specie di animali preistorici, le più in evidenza sono i sauropodi e i terapisti ma sono state trovate prove dell’esistenza anche di Plesiosauri, pesci di vario genere, calamari, rettili acquatici e pterosauri oltre ad alcuni tipi di insetti dotati di ali.

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Cretaceo.

L’era del Cretaceo vede nascere dinosauri che sono divenuti famosi come, ad esempio, il Tirannosauro, il Triceratops, lo Pteranodonte e il Velociraptor oltre ad altri tipi di animali primitivi. In seguito vi fu un aumento delle varietà di specie e apparirono sul pianeta anche anche i piccoli mammiferi e gli alberi.

Scopri di più sul periodo Cretaceo...

Mesozoico.

L’era secondaria donò alla terra un’ampia creazione di dinosauri di diversa taglia oltre a molte specie vegetali che si evolsero in modo straordinario e molto abbondante arricchendo ogni parte del pianeta di flora e fauna.

La vegetazione nell’era del Mesozoico

Fu proprio per questa grande abbondanza di piante di ogni tipo a permettere la creazione dell’ambiente adatto a sviluppare dinosauri erbivori di grandi dimensioni. Tra questi vi è l’Argentinosaurus, un animale primitivo dalla stazza imponente e un peso che poteva raggiungere le 85 tonnellate, questo fa capire come le sue necessità nutrizionali fossero importanti.

La felce, la cicadecea, la ginkgofite e altri generi di piante strane erano già apparse nel periodo che va tra il Paleozoico e il Mesozoico. Tra le varie tipologie vegetali si potevano trovare anche le gimnosperme, ovvero una pianta che è presente tutt’ora sulla terra. La flora del tempo si arricchiva inoltre di conifere che erano simili a quelle che vi sono tutt’ora nella vegetazione terrestre, queste però iniziarono a crescere e diffondersi solamente nella prima parte del Triassico.

Le angiosperme, ovvero le piante fiorite, comparvero solamente dopo la prima metà del Cretaceo e ebbero una diffusione talmente ampia da sovrastare tutte le altre specie. Le piante da fiore, in questo periodo, erano talmente abbondanti da colorare il pianeta creando panorami mozzafiato, un vero paradiso terrestre.

Com’era il clima nel Mesozoico

Il clima del Mesozoico o Era Secondaria, manteneva una temperatura calda e priva di umidità, quindi regnava un clima alquanto secco rispetto a quello che vi è oggi. L’ambiente che si veniva a formare era ideale per i rettili e quindi anche per i dinosauri.

I territori emersi erano concentrati in un unico luogo che formava un continente di enormi dimensioni, ovvero la Pangea. Questa terra si trovava proprio dove ora c’è l’equatore, intorno ad essa vi era l’immenso oceano primitivo noto con il nome di Pantalassa.

Nella zona interna alla Pangea la temperatura diviene molto più elevata in quanto non subisce le influenze del mare, in quest’area compaiono aree desertiche. In quel tempo non esistevano le calotte polari e nemmeno vi erano aree caratterizzate da un clima fresco.

Le differenze climatiche tra la zona polare e quella equatoriale nella maggior parte delle terre emerse, erano contraddistinte da un clima a carattere tropicale. Solamente nell’era del Cretaceo, si accentuarono le diversità di clima tra polo ed equatore.

Cosa cambia sulla terra nell’era secondaria

Il mesozoico fu caratterizzato dalla formazione di un solo grande continente, noto con il nome di Pangea, che nei secoli successivi si suddivise in varie parti fino a formare i continenti come li conosciamo oggi.

Nella secondo metà del Triassico si formarono due continenti principali, ovvero il Laurasia e il Gondwana. Successivamente si formò l’America del Nord che si divise dalla Eurazia e dalla terra del Gondwana durante il Giurassico.

Verso la fine di quest’era, si separò dal Gondwana anche la terra che ora forma l’Africa e il Sud America. In seguito avvenne la stessa cosa per quanto riguarda l’Australia e l’area dell’Antartide. Nel periodo del Cretaceo fu il turno del Madagascar di staccarsi dall’Africa.

In modo parallelo a questo processo di formazione e divisione delle terre emerse, avvennero alcuni fondamentali fenomeni di orogenesi che parteciparono alla modifica del territorio.

Durante il Mesozoico e oltre, si formò la Sierra Nevada situata nell’area tra California e Nevada, durante il Cretaceo vennero a crearsi le Montagne rocciose. In questo periodo comparirono i grandi vulcani detti Trappi di Deccan situati in territorio indiano, molto importanti in quanto sono al centro delle ricerche dei paleontologi che li ritengono responsabili della comparsa dei dinosauri.

La formazione del fondale marino

I movimenti della terra emersa creo, naturalmente, molti cambiamenti anche sul fondale marino in formazione. Le temperature calde e temperate oltre alla mancanza di calotta polare, provocarono fenomeni di incursioni marine a causa delle quali le acque invasero i territori interni dei diversi continenti per poi tornare vesto il mare.

Il passaggio di queste acque marine lasciarono letti di pietra arenaria, argilla e formazioni calcaree che vengono alternate da strati rocciosi sedimentari in cui si trovano numerosi reperti di fossili di dinosauri. Aree preziose che regalano ai ricercatori molte e importanti fonti utili a comprendere la provenienza e le caratteristiche fisiche degli animali preistorici.

Ogni singolo reperto fossile ritrovato nei canali formati dalla fuoriuscita del mare che poi si è ritirato, porta alla luce l’esistenza di animali marini, e quindi acquatici, esistiti in ere antiche risalenti a milioni di anni fa. Una ricchezza impareggiabile anche per paragonare gli animali primitivi con quelli esistenti al giorno d’oggi per verificare l’evoluzione delle diverse specie ittiche.