Giganotosauro Dinosauro carnivoro del Cretaceo

Il Giganotosauro, noto con il nome scientifico di Giganotosaurus carolinii, è una specie di un animale preistorico poco noto al grande pubblico anche se si tratta di uno dei più grandi dinosauri carnivori. Questo esemplare abitava il territorio che ora è conosciuto con il nome di Argentina, la sua presenza viene segnalata durante il periodo Cretaceo circa da 99,7 a 97 milioni di anni fa.

Per molto tempo il Tirannosauro fu considerato il re dei dinosauri, oltre al fatto che si pensava fosse il più grande dinosauro carnivoro. Attualmente però sembra che il Giganotosaurus fosse più grande del T-Rex anche se non superava le dimensioni spropositate dello Spinosauro, il dinosauro più grande tra le specie carnivore.

Giganotosauro, un dinosauro grande, forte e veloce

Il nome Giganotosaurus, proviene dall’unione dei termini greci gigas che significa gigante, notos ovvero vento del sud e sauros che vuol dire lucertola. Quindi il suo nome nell’insieme si può tradurre con la definizione di lucertola gigante del sud, si tratta di un dinosauro che fa parte della famiglia dei Carcharodontosauridae, lucertole con denti di squalo.

Esiste una sola specie conosciuta di questa specie di dinosauri, il Giganotosaurus carolinii. Questo animale primitivo visse da 99,7 a 97 milioni di anni fa, nella prima parte del Cenomaniano ovvero durante il tardo Cretaceo che avvenne intorno a 30 milioni di anni prima che comparisse sul pianeta il T-Rex.

Il Giganotosauro fu descritto per la prima volta nella ricerca pubblicata sul magazine Nature nel 1995, durante quel periodo il Giganotosauro era ritenuto il dinosauro carnivoro più grande. Il reperto analizzato aveva una lunghezza di 12,5 metri, misurandolo dalla cima del muso fino alla punta della coda, mentre il peso poteva variare dalle 6 alle 8 tonnellate.

Il calcolo della massa corporea partendo da reperti fossili è molto difficile e quindi è facile che vi siano pareri discordanti tra i ricercatori, infatti in uno studio pubblicato nel 2007 sul magazine scientifico Journal of Vertebrate Paleontology si afferma che il Giganotosauro potesse arrivare a sfiorare le 14 tonnellate di peso, quindi più di quanto affermato precedentemente.

Un’altra scoperta interessante riguarda la mandibola che i ricercatori hanno scoperto in un reperto fossile una mandibola parziale con una misura più grande di quella ritrovata in precedenza. Seguendo la misurazione di questo ritrovamento si è calcolato che l’esemplare a cui apparteneva doveva avere una lunghezza di almeno 13,30 metri.

Il Giganotosauro aveva una postura eretta e camminava su due zampe, gli arti posteriori erano grosse e forti. Probabilmente si trattava di un animale agile nei movimenti in quanto aveva una coda sottile e appuntita che lo aiutava a bilanciarsi e gli dava equilibrio oltre a permettergli di girare rapidamente anche in corsa.

Le ricostruzioni di Giganotosaurus fanno pensare che si trattasse di un animale capace di correre velocemente raggiungendo anche i 50 chilometri orari, così appare in uno studio pubblicato nel 2001 sul magazine specializzato Acta Palaeontologica Polonica.

Confrontandolo con il T- Rex, si nota come una pubblicazione scientifica del 2011 apparsa su PLoS ONE specifica che il Tyrannosaurus Rex potesse raggiungere i 40 chilometri orari, 10 meno del Giganotosaurus carolinii.

Proprio come si può osservare in altri Carcharodontosauridi, tra cui il Mapusaurus e Carcharodontosaurus, il Giganotosauro era dotato di due piccole braccia che terminavano con delle mani a tre dita e altrettanti artigli molto affilati.

Purtroppo gli arti anteriori dei carcharodontosauridi non si sono conservati nel migliore dei modi, per questo motivo lo studio dell’anatomia delle braccia di questo animale non può esser effettuata in modo corretto e completo.

Per tale ragione è difficile fare ipotesi sull’utilizzo che il dinosauro facesse di queste sue piccole appendici, è necessario attendere che vengano ritrovati reperti fossili più completi e meglio conservati per poterli analizzare con attenzione.

Il cranio del Giganotosaurus

Il cranio del Giganotosauro era molto grande ma sempre proporzionato all’enorme corporatura. La lunghezza della sua testa era di 1,6 metri. Il calco ottenuto facendo un getto all’interno della scatola cranica dell’olotipo, risulta circa il 20% più grande delle dimensioni del Carcharodontosaurus saharicurs, ovvero la specie più simile.

In questo caso però, il Tyrannosaurus supera il Giganotosauro nelle dimensioni del cranio, questo fa comprendere che aveva un cervello di dimensioni più piccole del Re delle lucertole.

L’alimentazione del Giganotasauro

I paleontologi pensano che il Giganotosaurus si nutrisse soprattutto di grossi dinosauri erbivori. Le sue grandi dimensioni lo hanno protetto da altri predatori che non esistevano in quanto nessuno era in grado di sopraffare il Giganosauro carinii.

Questo potente carnivoro poteva catturare e uccidere prede vive anche se si pensa che potesse nutrirsi anche di carcasse come avveniva per il T-Rex e il Velociraptor.

Il Giganotosauro aveva denti seghettati e piatti come tutti i Carcharodotosauridi, questo gli consentiva di tranciare con facilità la carne delle prede.

Secondo alcune stime si calcola che la forza del morso fosse molto più debole di quello del Tirannosauro, questo fa pensare che il Giganotosaurus cacciasse le prede affettandole piuttosto che morderle, un metodo che gli permetteva di catturare anche prede di grande dimensione.

Nel 2014 il paleontologo Canale con un gruppo di colleghi, hanno analizzato i denti di Carcharodontosauridi con i resti di Argentinosaurus, il sauropode più grande mai ritrovato sulla terra. Si presume quindi che lo abbia attaccato e catturato per cibarsene, quello che non è chiaro è se lo abbia fatto da solo o durante una battuta di caccia in branco.

Non è escluso, infatti, che i Giganotosauri potessero cacciare in gruppo. Nel 2006 furono ritrovati ben sette fossili di Mapusaurus sono stati scoperti in un solo luogo, tale ritrovamento è descritto nel magazine Geodiversitas come un’abitudine della specie di vivere in gruppo durante tutta la loro esistenza.

Tale atteggiamento di squadra e la caccia in branco probabilmente si estendeva ai partenti stretti della specie compresi i Giganotosauri.

Ritrovamenti fossili di Giganotosaurus

Il primo ritrovamento avvenne nel 1993 per opera di Rubén Dario Carolini, un cacciatore dilettante di fossili di dinosauri. Fu proprio lui a scoprire i resti del Giganotosauro a Neuquén di Patagonia, sita in Argentina meridionale.

I reperti venivano da alcuni giacimenti dell’area geografica che ora è rappresentata dalla Formazione Candeleros. Si trattava di una struttura scheletrica completa per il 75% ed era presente anche il cranio, il bacino, le ossa delle zampe e l’intera spina dorsale.

Il nome Gigantosauro, però, gli fu dato dai paleontologi Rodolfo coria e Leonardo Salgado che descrissero questo animale preistorico nello studio Natura. La denominazione delle specie, Giganotosaurus carolinii è stata decisa per onorare la scopritore Carolini.

Il secondo esemplare di questo dinosauro fu invece scoperto da un paleontologo argentino nel 1988, Jorge Calvo Orlando, ritrovo la parte anteriora della mandibola sinistra di un Giganotosaurus. Vi furono poi altri ritrovamenti di diverse specie di dinosauri in varie fasi della vita sia giovani che adulti completamente sviluppati, cosa che non accadde mai con il Giganotosauro di cui non si possiede nemmeno una struttura scheletrica completa.

Si ricorda che il Gigantosauro è un animale preistorico differente dal Gigantosaurus, nome con il quale si identifica una specie di dinosauro i cui reperti sono stati ritrovati in Inghilterra.

Gigantosauro vs T-Rex vs Spinosauro

Il Giganotosauro ha una corporatura più piccola dello Spinosauro, ma era comunque più imponente del Tirannosauro anche se quest’ultimo viene sempre considerato il più importante dei dinosauri carnivori, un vero re delle lucertole tiranne.

Il Giganotosauro svolse la sua vita nel territorio che oggi conosciamo come America del Sud, la sua presenza è segnalata oltre 30 milioni di anni prima che il T-Rex facesse al sua comparsa nell’America del Nord.

Era quindi più grande del Tirannosauro ma aveva una corporatura più magra. La sua corsa era più veloce di quella del Tyrannosaurus che, però, aveva le braccia dotate di solo due dita invece che tre come il Giganotosaurus.

Il cranio di quest ultimo era più ampio e misurava 1,6 metri di lunghezza anche se il cervello era di dimensioni più piccole e aveva una strana forma a banana. L’olfatto del Giganotosauro, in compenso, era molto più sviluppato del suo simile.

Il Giganotosauro nella cultura di massa

Anche se la scoperta di questo dinosauro è abbastanza recente, il Giganotosaurus Carinii ha ottenuto una buona notorietà nel grande pubblico. Questo è dovuto soprattutto alle dimensioni che risultano più grandi di quelle del T-Rex che fino ad allora era considerato il più grande e feroce predatore. Anche se in realtà lo Spinosaurus è classificato dalla scienza come la specie più grande.

Per tali ragioni il Giganotosaurus ha fatto la sua comparsa in diversi media, tra questi vi è il film Alla ricerca della valle incantata V, il documentario Chased by dinosaurs, nel film Viaggio al centro della terra e anche Il treno dei dinosauri. Inoltre questo carnivoro gigante compare anche nei videogame com Jurassic Park Builder e Dino Crisis in cui si presenta in qualità di sostituito a tutti gli effetti del T-Rex e dello Spinosauro.