Circa 65 milioni di anni fa inizio l’Era Cenozoica. Questo termine proviene dal greco cainòn che significa recente, zòon ovvero vivente. Un nome che racchiude in sé la realtà di un periodo in cui vivevano tipi di organismi più evoluti di quelli che apparsi nel mesozoico, ovvero le specie che vengono considerate diretti antenati di quelle attualmente viventi.
Era terziaria (cenozoica): da 65 milioni a 2 milioni di anni fa;
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Era cenozoica o terziaria
Il Cenozoico, ovvero l’Era Terziaria, è costituita da un periodo di 65 milioni di anni suddivisi in cinque ere geologiche. Tra questi ve ne sono tre che sono compresi in un unico periodo detto Paleogene o Nummulitico, questi sono il Paleocene, Eocene, Oligocene. In quesi anni, gli organismi detti Nummuliti, si diffusero sulla terra in maniera esponenziale. Il Miocene e Pilocene, invece, sono i due periodi finali del Cenozoico e sono riuniti in un unico gruppo noto come Neogene.
Il Ciclo orogenico alpidico, iniziato durante l’Era Mesozoica, continuò nel Cenozoico. Fu così che le catene montuose proseguirono la loro crescita formando le Alpi, gli Appennini, i Pirenei, i Carpazi, il Caucaso, l’Himalaya etc. Nello stesso tempo continuò a procedere la trasformazione delle cordigliere statunitensi.
I mari e le terre emerse furono mosse da importanti cambiamenti nell’Era Terziaria che durarono fino alll’immobilità relativa che avvenne nell’Oligocene. Fu in questo periodo che le i continenti che conosciamo come Europa e America, si andarono a scontrare con l’Asia. Successivamente ulteriori mutamenti si verificarono in particolar modo nelle aree del Mediterraneo e dell’Atlantico. Conseguentemente agli spostamenti dei continenti vi furono mutamenti climatici notevoli.
Dopo l’estinzione dei grandi rettili che erano stati i principali abitanti della terra nell’era precedente, il Cenozoico si ritiene l’Era dei mammiferi in quanto fu il periodo in cui questo tipo di animali comparvero e si moltiplicarono. Fu solo nel Paleocene che comparvero i Primati da cui deriva l’attuale essere umano.
Lo sviluppo della vita marina nel Cenozoico
Flora e fauna che abitavano l’ambiente marino nell’Era Terziaria, facevano parte di specie che tutt’ora esistono sul pianeta in quanto non vi sono state estinzioni tali da poter essere paragonate a quelle avvenute nei periodi precedenti.
L’evento che più di tutti ha coinvolto la vita marina è stata la rapida diffusione di mammiferi che si sono evoluti adattandosi alla vita acquatica. Più in generale, la variazione evolutiva delle specie viventi sul pianeta durante il Cenozoico non è stata rivolta ad interi ordini o generi ma ha riguardato piuttosto i singoli elementi del mondo animale.
Gli invertebrati marini dell’Era Terziaria
Il Cenozoico vide lo sviluppo e la diffusione dei Foraminiferi, specialmente nella forma microscopica e planctonica che ancora oggi esistono sul pianeta. Anche i Macroforeminiferi comparvero e si diffusero nello stesso periodo salvo poi estinguersi successivamente, tanto che ora non sono più presenti sulla terra.
Tra i gruppi più rappresentativi vi è quello dei Nummulitidi, si tratta di una specie di Foraminiferi che sono formati da un guscio lenticolare ed hanno una struttura interiore alquanto complessa. Si parla di organismi che vivono sul fondale marino come gli Assilina, l’Operculina e i Nummulites. L’Operculina è ancora presente nel Mar Rosso oltre che sui fondali marini del Giappone.
Vi sono poi altre specie di Macroforaminiferi che tutt’ora esistono sulla terra, tra questi vi sono gli organismi che fanno parte dei generi Discocyclina, Lepidociclina e Miogypsina. Altre specie molto diffuse nell’Era Cenozoica furono gli Antozoi e le Spugne tra cui vi sono gli Esacoralli e i Briozoi.
Tra le specie scomparse invece, vi sono i Celenterati Tabulati che hanno fatto la loro comparsa sulla terra nella parte iniziale del Cenozoico fino ad arrivare all’estinzione totale durante l’Eocene. I Brachiopodi proseguirono con il loro declino dal Paleozoico, vi fu quindi una forte riduzione di generi e specie da cui si salvarono solo quelle esistenti al giorno d’oggi.
I Crostacei si arricchirono di nuovi esemplari quali i Lepas che appare nel Pilocene ed è ancora presente sul pianeta, lo Scalpellum e anche il Balanus, ovvero un Cirripede che apparve nel periodo dell’Eocene. Gamberi e Aragoste sono comprese nelle famiglie dei Macruri che a loro volta fanno parte del genere Palinurus a cui si riferiscono i resti fossilizzati trovati a Bolca, Verona, e che risalgono anch’essi all’Eocene. Sempre dello stesso periodo sono i Brachiuri, genere che comprende anche i granchi che conosciamo oggi, e di cui fa parte anche l’Harpactocarcinus, lo Xanthopsis, il Palaeocarpillus e il Ranina che visse solamente nell’era dell’Eocene.
Il Cenozoico vise anche la comparsa di molluschi particolari come i Lamellibranchi di cui qualche tipo è ancora esistente come l’Arca e il Glycimeris, oltre alla Nucula che è compresa nei Taxodonti. Vi sono poi altre specie esistenti nello stesso periodo di tempo tra cui vi era il Pecten, il Cardium il Venus e lo Spondylus.
Durante l’Eocene vi fu una grande riproduzione e diffusione di Gasteropodi e vi fu la comparsa di molti dei generi attualmente esistenti sul pianeta come la Patella, la Natica e il Trochus. Vi fu però una specie che visse esclusivamente in quest’era senza riuscire a superare i cambiamenti geologici e quindi non è osservabile tra l’attuale fauna acquatica, stiamo parlando del Velates.
Il Cefalopodi invece sono un gruppo animale in cui sono compresi i Nautilus, la Cimomia e l’Aturia. Nello stesso periodo geologico sono state ritrovate prove dell’esistenza di specie che comprendono i Dibrachiati come il mollusco dotato di otto piedi noto con il nome di Argonauta e che ancora esiste sul pianeta, la Beloptera e la Bleosepia che sono caratterizzati dalle dieci zampette con cui si muovevano agevolmente.
Anche gli Echinidi erano molto diffusi durante questo lasso di tempo, ma hanno subito un processo di estinzione avvenuto per lo più tra il Miocene e il Pliocene.
Tra i generi scomparsi vi sono il Cidaris, il Phimosoma, l’Echimus oltre ad altre specie cosiddette irregolari. Sono invece sopravvissuti fino ai giorni nostri il Clypeaster, lo Spatangus e lo Schizaster che si possono ritrovare attualmente tra le specie viventi sulla terra.
I vertebrati marini del periodo Cenozoico
Nell’Era Terziaria vi è un gruppo animale che domina su tutti ed è quello dei pesci vertebrati, questo è suddiviso in Condricti con scheletro composto da cartilagine e gli Osteicti con struttura scheletrica ossea. Il primo gruppo proviene dal Mesozoico e si compone di Selaci, Batoidei e Olocefali; il secondo invece, comprende un numero di specie più numeroso ma si riferisce in particolar modo agli Actinopterigi.
I pesci che hanno vissuto nel Mesozoico facevano parte di due gruppi specifici e abitavano acque dolci in principio, adattandosi poi alla vita marina o, in alcuni casi, impararono a usufruire di entrambi gli habitat aumentando così la loro possibilità di sopravvivenza. Stiamo parlando dell’Acipenser, una tipologia di Storioni a cui appartengono ben 18 specie di pesci.
Ma la razza più resistente è quella dei Rettili marini, specie molto diffusa nell’era Mesozoica, tra questi vi erano i Cheloni, gli Eosuchi, i Lepidosauri che somigliano molto agli attuali coccodrilli e si subirono un processo di estinzione verso il termine dell’era dell’Eocene.
I Teleostei però, rappresentarono il gruppo più importante di tutti quelli esistenti a quel tempo, questo era composto da alcuni generi di cui molti sono ancora presenti sul pianeta. Tra questi si annovera Clupea, Mene e Platax oltre ad altre tipologie di animali che invece si sono estinte completamente come il Paranguilla e lo Sparnodus.
Cetacei, Pinnpedi e Sirenidi sono i 3 generi che comparvero nel Mesozoico, queste specie di mammiferi divennero, durante il Cenozoico, una grande importanza esattamente com quella assunta dai Rettili. I fossili ritrovati in vari siti hanno dimostrato che questo tipo di animali sono stati in grado di modificare la propria struttura fisica e le caratteristiche principali adattandosi a qualsiasi ambiente.
La vita terrestre durante l’Era Cenozoia o Terziaria
Durante il Cenozoico il mondo vegetale resto più o meno uguale ovvero lo stesso che si sviluppò durante il Cretaceo. Verso l’inizio dell’Era Terziaria vi era una fauna in continuo cambiamento. I Rettili di grandi dimensioni dominarono l’era che precedette questo periodo differenziandosi in moltissime diverse specie, si estinsero all’improvviso.
La presenza della flora e la mancanza di molti dei Rettili con un’alimentazione insettivora, gli Insetti aumentarono in maniera esponenziale. Tale sovraffollamento è stato verificato grazie alla grande presenza di fossili ritrovati in ottime condizioni e quindi facilmente analizzabili.
Gli animali che appartengono al genere Anfibi come gli Anuri e gli Urodeli che sono animali che presentano una grande somiglianza alle specie attualmente presenti sul suolo terrestre. Alcune famiglie di animali antiche sono viventi sulla terra come il Coccodrillo, la Tartaruga, la Lucertola e il Serpente.
Gli Uccelli ebbero una grande diffusione durante l’Era Cenozoica, si differenziarono in questo periodo i volatori e i corridori. Tra gli animali cosiddetti corridori sono stati ritrovati dei fossili che hanno dimostrato l’esistenza di esemplari anche di grandi dimensioni. Tra questi vi è il Diatrima che raggiungeva i due metri di altezza, la sua testa era molto grande e le zampe che erano molto grandi e con una muscolatura abbastanza sviluppata.
Era Cenozoica Fauna
L’era Cenozoica è caratterizzata da un profondo rinnovamento della flora e della fauna: si sviluppano le gimnosperme, piante con i semi protetti da coni, le angiosperme, piante con i fiori, e compaiono i nummuliti, piccoli organismi a guscio calcareo.