Baryonyx è il nome di un particolare dinosauro ormai estinto, il suo significato è Artiglio pesante. Si tratta di un teropode spinosuride che visse durante il Cretaceo inferiore, ovvero 130 milioni di anni fa, nei territori ora conosciuti come Inghilterra e Spagna. C’è una sola specie in questo genere e si chiama Barionyx Walkeri, individuata sulla base del ritrovamento di un esemplare quasi completo che fu ritrovato nel 1983 in Inghilterra e precisamente a Surrey.
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La storia dei ritrovamenti di Barion
Artiglio pesante è il significato del nome del genere (Baryonyx) e fa riferimento al grosso artiglio situato sul primo dito che si trova negli arti anteriori del dinosauro, quelli che per noi umani sarebbero le braccia. Walkeri invece indica il nome di chi lo ha scoperto, William J. Walker, un cacciatore di reperti fossili non professionista. Altre scoperte sono poi state effettuate in altri luoghi sempre nel territorio inglese ma anche in quello spagnolo.
L’esemplare che più di tutti ha rappresentato l’olotipo del Baryonix, è costituito da uno scheletro di teropodo sufficientemente completo. Questo è stato scoperto e riportato alla luce in Inghilterra ed è stato quello che ha ridato importanza ai ritrovamenti di fossili britannici. La lunghezza di questo dinosauro è stata calcolata intorno agli 8-10 metri mentre il peso raggiungeva le 1.2 fino a 1,7 tonnellate.
Scheletro di Baryonyx
Il ritrovamento dell’esemplare olotipo, ovvero quello utilizzato per la prima descrizione, era giovane quindi si presume che una volta divenuto adulto le dimensioni sarebbero state più grandi. Il muso era allungato e stretto oltre che appiattito, simile ai coccodrilli, soprattutto al gaviale del Gange. Sulla testa vi era una cresta composta da punte triangolari che si prolungava su tutto il corpo fino alla coda.
La grande bocca era dotata di tantissimi denti a cono molto appuntiti e dentellati, nella parte davanti c’erano quelli più grandi per afferrare le prede e strappare la carne, mentre dietro c’erano i più piccoli per masticare. Il collo era meno curvo rispetto a quello che avevano altre specie di Teropodi e le spine neurali situate sulle vertebre del dorso erano più alte davanti e diventavano più piccole man mano verso la parte posteriore.
Questo particolare dinosauro aveva anche gli arti anteriori, le braccia, lunghi e forti dotati di un grande artiglio posizionato sul primo dito e con una lunghezza di oltre 30 centimetri. Ultimamente è stato inserito nella famiglia degli Spinosauridae, ci volle molto tempo prima che fossero riconosciute le attinenze di Baryonyx con il genere dato che le caratteristiche di questo dinosauro rimasero a lungo sconosciute.
Secondo alcuni ricercatori anche il Suchomimus tenerensis apparterrebbe alla famiglia dei B.Walkeri. Inoltre ci sono scienziati che pensano che Suchosaurus Cultridens sia un sinonimo della stessa famiglia anche se ulteriori esami hanno decretato la totale separazione tra i due generi. Bisogna anche tenere conto che il Baryonyx è considerato il primo dinosauro teropode a nutrirsi di pesce, la sua alimentazione è stata dimostrata con il ritrovamento di squame di pesce nell’area dello stomaco dell’esemplare olotipo.
Si tratta di un dinosauro che nuotava rapidamente in acqua e quindi un grande pescatore di varie specie di peschi. Nonostante questo non è detto che il Baryonyx non fosse anche un predatore sulla terra ferma, si trattava di un animale preistorico opportunista, un saprofago che si nutriva anche di carne, carcasse o animali vivi. Tale tendenza si può vedere dal fatto che sono state ritrovate anche le ossa oltre alle squame, nello stomaco dove c’erano i resti di un cucciolo di Iguanodonte.
È probabile che questo dinosauro catturasse e trattenesse le prede con gli arti anteriori che erano forti e dotati dei grandi artigli utili ad agganciare la vittima che non poteva più sfuggirgli. Nel territorio abitato dal Baryonyx erano presenti molti bacini idrici, si tratta di un’area in cui sono stati trovati i resti di molti dinosauri dei generi teropodi, sauropodi e ornitopodi.
Quali sono le caratteristiche del Baryonyx?
Il dinosauro era lungo 7,5 metri e aveva un peso di 1,3 tonnellate come stabilito nel 2012, negli anni precedenti era stato valutato con una lunghezza totale maggiore dai 9,5 ai 10 metri. Le varie ricerche e classificazioni hanno dato risultati differenti e sono stati adeguate le misurazioni. Bisogna anche dire che il cranio e la colonna vertebrale del B. Walkeri non erano completamente sviluppati, quindi si ritiene che non sia stato un esemplare adulto per questo motivo le dimensioni non erano grandi come quelle di altri scheletri ritrovati.
Osservando i diversi fossili scoperti si è arrivati alla conclusione che il più grande esemplare avesse una lunghezza di 15 metri mentre il peso poteva arrivare a 10 tonnellate. Lo sterno, però, era totalmente ossificato nello stesso esemplare quindi questo sta a indicare che fosse abbastanza cresciuto, quindi non era proprio un cucciolo.
Il collo del Baryonyx era a forma di S ma non troppo piegato, una leggera curvatura rispetto a quella presente in altre tipologie di teropodi tanto che a prima vista gli scienziati avevano pensato che la tipica forma a S mancasse in questa specie. La conformazione delle vertebre cervicali sta a indicare che tendono ad assottigliarsi man mano che si avvicinano al cranio e si allungano dalla parte davanti verso quella dietro.
Confronto tra le fauci dei muraenesocidi (A) e gli spinosauridi come Baryonyx (B), un esempio di evoluzione convergente
Le scapole del dinosauro erano molto forti e resistenti, le ossa che componevano le braccia erano alquanto corte rispetto alle dimensioni dell’animale preistorico ma abbastanza larghe e robuste. Le zampe posteriori erano forti e abbastanza lunghe, la grande coda iniziava grossa all’attaccatura del corpo e si assottigliava verso la fine. Quest’ultima serviva al Baryonyx per nuotare velocemente e direzionarsi nell’acqua. Sul terreno, invece, utilizzava la coda sia come appoggio per mantenere l’equilibrio e dare supporto alle zampe posteriori su cui gravava tutto il peso, che per combattere sferrando colpi violenti con la coda contro i nemici.
Le mani terminavano con 3 dita di cui il primo dito era dotato di artiglio composto da una formazione ossea uguale ricoperto di cheratina quando era in vita. Questo uncino appuntito era presente su entrambe le zampe anteriori con una forma arrotondata e leggermente schiacciata. Perfetta per afferrare le prede e trattenerle mentre se ne cibava.
Come si è evoluto il Baryonyx?
Durante il periodo Baremmiano fino ad arrivate al Cenomaniano, ovvero durante il Cretaceo, gli spinosauridi sono comparsi e vissuti sul pianeta Terra. Si tratta di una specie che condivide molti dettagli fisici con i coccodrilli come li conosciamo oggi, il più evidente le la testa lunga e stretta, i denti circolari, appuntiti e dentellati, una sorta di rosetta sul muso e il palato secondario. Quest’ultimo è un’espansione della mascella e palatini che consente una resistenza alla torsione molto superiore.
I teropodi, al contrario degli spinosauridi, avevano musi più alti e stretti. Nella bocca c’erano denti che somigliavano lame seghettate su entrambi i lati. L’evoluzione cranica degli spinosauridi assomiglia a quella dei coccodrilli moderni ma i primi esemplari della specie erano più somiglianti ai teropodi. I cambiamenti evolutivi hanno portato ad adattarsi alla necessità di dover cacciare le proprie prede sui fondali quindi l’appiattimento del muso era necessario.
L’artiglio di grandi dimensioni e gli arti anteriori forti e robusti, caratteristiche tipiche del Baryonyx, subirono un’evoluzione durante il Giurassico medio ancora prima che si presentassero alcuni adattamenti legati al consumo della fauna ittica. Riguardo alla posizione geografica in cui si sono sviluppati e hanno vissuto i Baryonychini, gli scienziati non hanno ancora trovato un accordo stabile.
Si può dire, però, che il Baryonyx viveva a nord della Laurasia, ovvero quella che oggi chiamiamo Europa. Inoltre si suppone che i baryonychini siano gli antenati degli spinosaurini che dovrebbero essere stati i primi a essere stati sostituiti dalla nuova specie evoluta in Africa. A quei tempi, nel Cretaceo superiore, l’Iberia si trovava vicina all’Africa settentrionale e alcuni studiosi hanno dimostrato come la penisola Iberica rappresentasse un collegamento tra l’Africa e l’Europa.
Questo fa supporre che il Baryonyx si sia sviluppato anche in Spagna per poi diffondersi in altre zone. Reperti fossili sono stati ritrovanti anche in territori dell’Asia e in Australia, questo sta a indicare come la loro diffusione geografica fosse molto ampia e complessa.
Cosa mangiava il dinosauro Baryonyx?
Charig e Milner furono i primi paleontologi che nel 1986 stabilirono che il muso lungo, stretto e con una protuberanza nella parte superiore oltre ai denti seghettati del Baryonyx indicassero un’alimentazione a base di pesce. Si trattava di un dinosauro pescivoro quindi, un abile pescatore che si accovacciava sulla riva dei corsi d’acqua aspettando le prede che agganciava con l’artiglio o che pescasse sui fondali oppure restando a filo dell’acqua lasciando all’esterno solo la rosetta per respirare.
I tendi più lunghi e incrociati nella parte anteriore del muso gli permetteva di afferrare e bloccare i pesci senza permettergli si sgusciare via. Alcuni scienziati ritengono che il Baryonix avesse un atteggiamento simile a quello delle cicogne e degli aironi, mentre lo studioso Taquet mise in evidenza la similitudine con gli spinosauri ritrovati in Niger che ricordano il gaviale moderno. In ogni caso si tratta di un dinosauro pescivoro principalmente, la prova sono le squame di pesce ritrovate nello stomaco.
Questo animale preistorico però si adattava molto bene anche al terreno quindi non disdegnava nutrirsi anche di carne e le ossa ritrovare nell’area dove un tempo vi era lo stomaco lo confermano. Si pensa che fosse un saprofago che si nutriva di carcasse di animali morti durante la caccia di altri predatori oppure per altri motivi. La conformazione del muso lungo e stretto gli consentiva di entrare all’interno della carcassa per trovare resti di carne per nutrirsi.
Dove appare il dinosauro Baryonyx?
Fin dal primo ritrovamento di reperti fossili appartenenti ai dinosauri che avvenne nel 1822, si è formato un grande interesse verso questi animali preistorici vissuti milioni di anni fa negli stessi luoghi abitati ora dagli uomini. L’immaginario popolare li ha prima concretizzati come mostri, dragoni e animali surreali e leggendari che non potevano essere veramente esistiti ma con oggi sappiamo molto di più e anche che sono vissuti realmente sul pianeta.
Nel corso dei secoli gli scienziati, paleontologi, ricercatori e cacciatori di fossili si sono dati da fare trovando molti reperti e ricostruendo l’anatomia e la vita dei dinosauri che ancora oggi sono oggetto di numerosi dibattiti e ricerche. Il popolo nel frattempo si è creato una serie di storie e leggende, oltre a iconografie e immagini fantastiche sui dinosauri e dei luoghi da loro abitati oltre alle motivazioni sulla loro estinzione.
Si trovano molte storie, racconti, libri e film oltre che cartoni animati e fumetti riguardanti i dinosauri, anche il Baryonyx è stato incluso. Ora internet la fa da padrone e ci sono molti video e filmati dove poter vedere il dinosauro in vita e quindi in movimento, i giocattoli che rappresentano gli animali preistorici e anche il Baryonyx sono i preferiti dei più piccoli che si divertono a collezionarli e giocarci.
Il Baryonyx in particolare compare in una forma albina e con il nome di Rudy nel film d’animazione “L’era glaciale 3 – L’alba dei dinosauri”. In questo cartone animato il dinosauro dal muso allungato rappresenta l’antagonista principale della storia.
I Pokémon hanno anche loro ripreso i personaggi dagli antichi dinosauri, i personaggi Krokorok e Krookodile sono stati creati pensando proprio al Baryonyx dinosauro con la rosetta e pescivoro.
Ma non è finita qui, infatti questo attore preistorico è stato scritturato anche per il famosissimo film “Jurassic World – Il regno distrutto”. Si può vedere facilmente il Baryonyx in quanto le sue caratteristiche fisiche sono inconfondibili.
Tra i giocattoli ci sono raffigurazioni perfette create in varie misure e con i colori esatti del Baryonyx, oltre ad essere presenti nelle costruzioni Lego e in formati fissi o mobili di pupazzi a volte completi di paesaggi e altre tipologie di dinosauri vissuti nello stesso tempo.
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